Slide LE PRODUZIONI Gli spettacoli della Lyric Dance Company sono tutte produzioni siglate da Alberto Canestro, che ne cura la ricerca iconografica, la parte coreografica, il disegno e la realizzazione dei costumi e tutti i singoli dettagli che rendono memorabile ogni singolo evento.

Dietro ogni produzione vi è il lavoro incessante di ballerini talentuosi, le melodie originali ed eterne di grandi compositori musicali, il sogno artistico della scenografia, le mani sapienti delle sarte nella realizzazione dei costumi, l’inquadratura immortale di fotografi professionisti e il gioco di luci che illumina la scena. Perché il sogno ha bisogno di creatività per essere immaginato, di sapiente lavoro per essere vissuto.

LE PRODUZIONI

Gli spettacoli della Lyric Dance Company sono tutte produzioni siglate da Alberto Canestro, che ne cura la ricerca iconografica, la parte coreografica, il disegno e la realizzazione dei costumi e tutti i singoli dettagli che rendono memorabile ogni singolo evento.

“L’avventura nella produzione degli spettacoli, inizia sempre da qualcosa che mi ha emozionato. In genere sono personaggi del mondo dell’arte che hanno lasciato un segno indelebile nella mia vita. Artisti, a tutto tondo, a volte sottovalutati, a volte dimenticati, a volte solo superficialmente conosciuti, ma comunque artisti con una vita particolare, affascinante, spesso fatta di sofferenza. Credo che sia proprio dietro la sofferenza che si celi la vita vera.

Non mi piace raccontare i dettagli storici degli artisti, mi piace piuttosto raccontare il modo in cui questi artisti hanno vissuto.

Parto sempre da ciò che è rimasto dentro di me di un artista, quello che mi ha comunicato, quello che mi ha suggerito, le emozioni che mi ha fatto vivere, a volte struggenti, a volte delicate, ma sempre intese e profonde.
E’ un racconto introspettivo che passa attraverso ogni singolo dettaglio, ogni minuzia, ogni più piccolo particolare.

Ho voluto celebrare Caravaggio, perché su di me ha sempre avuto un ascendente particolare. E’ definito l’artista maledetto, anche se a me non piace questa definizione. Penso che in fondo ogni artista che si rispetti ha il suo lato oscuro e sono convinto che sia proprio questo aspetto a permettere una maggiore profondità ed introspezione. Caravaggio riusciva a vedere la verità. Mi ha sempre colpito la sua onestà intellettuale. Ho un debole per coloro che emanano luce propria e non per quelli che brillano attraverso lustrini e paillet.  

Alla pittura mi sono sempre ispirato per le mie produzioni di danza. A me care le coreografie dedicate ad Artemisia Gentileschi, Tamara de Lempicka e Frida Kahlo, tre pittrici completamente differenti, vissute in epoche storiche o in contesti sociali diversi, che con i loro dipinti hanno capovolto, nella storia della pittura, l’immagine con cui le donne venivano rappresentate.

Ad esempio, Frida Kahlo mi ha sempre affascinato per il suo personaggio, che l’artista ha saputo esprimere nelle sue opere in tutta la sua interezza, fragilità e potenza al contempo. Frida non avere paura di dire chi era. Ciò che gli altri vedano come inquietanti difetti e brutture, lei non solo ha avuto il coraggio di mostrarli, ma ne ha fatto un inno distintivo e verace. Ecco il coraggio, il coraggio di essere chi si è veramente e non aver paura di esprimerlo. E’ ciò che più mi affascina e mi lascia un segno indelebile.

A tale proposito tante sono le figure femminili che mi hanno sempre affascinato, non solo nel mondo della pittura. Omaggi ho voluto rendere anche a Edith Piaff e Maria Callas due voci così nobili, il cui eco risuona ancora incontrastabile nelle nostre memorie.

Un mondo femminile verso il quale ho nutrito sempre una grande sensibilità, fino a creare danze che affrontano temi molto forti, come la violenza sulle donne, temi che mi stanno particolarmente a cuore e mi auguro che attraverso la sensibilizzazione possano definitivamente sparire”.

“L’avventura nella produzione degli spettacoli, inizia sempre da qualcosa che mi ha emozionato. In genere sono personaggi del mondo dell’arte che hanno lasciato un segno indelebile nella mia vita. Artisti, a tutto tondo, a volte sottovalutati, a volte dimenticati, a volte solo superficialmente conosciuti, ma comunque artisti con una vita particolare, affascinante, spesso fatta di sofferenza. Credo che sia proprio dietro la sofferenza che si celi la vita vera.

Non mi piace raccontare i dettagli storici degli artisti, mi piace piuttosto raccontare il modo in cui questi artisti hanno vissuto.

Parto sempre da ciò che è rimasto dentro di me di un artista, quello che mi ha comunicato, quello che mi ha suggerito, le emozioni che mi ha fatto vivere, a volte struggenti, a volte delicate, ma sempre intese e profonde.
E’ un racconto introspettivo che passa attraverso ogni singolo dettaglio, ogni minuzia, ogni più piccolo particolare.

Ho voluto celebrare Caravaggio, perché su di me ha sempre avuto un ascendente particolare. E’ definito l’artista maledetto, anche se a me non piace questa definizione. Penso che in fondo ogni artista che si rispetti ha il suo lato oscuro e sono convinto che sia proprio questo aspetto a permettere una maggiore profondità ed introspezione. Caravaggio riusciva a vedere la verità. Mi ha sempre colpito la sua onestà intellettuale. Ho un debole per coloro che emanano luce propria e non per quelli che brillano attraverso lustrini e paillet.  

Alla pittura mi sono sempre ispirato per le mie produzioni di danza. A me care le coreografie dedicate ad Artemisia Gentileschi, Tamara de Lempicka e Frida Kahlo, tre pittrici completamente differenti, vissute in epoche storiche o in contesti sociali diversi, che con i loro dipinti hanno capovolto, nella storia della pittura, l’immagine con cui le donne venivano rappresentate.

Ad esempio, Frida Kahlo mi ha sempre affascinato per il suo personaggio, che l’artista ha saputo esprimere nelle sue opere in tutta la sua interezza, fragilità e potenza al contempo. Frida non avere paura di dire chi era. Ciò che gli altri vedano come inquietanti difetti e brutture, lei non solo ha avuto il coraggio di mostrarli, ma ne ha fatto un inno distintivo e verace. Ecco il coraggio, il coraggio di essere chi si è veramente e non aver paura di esprimerlo. E’ ciò che più mi affascina e mi lascia un segno indelebile.

A tale proposito tante sono le figure femminili che mi hanno sempre affascinato, non solo nel mondo della pittura. Omaggi ho voluto rendere anche a Edith Piaff e Maria Callas due voci così nobili, il cui eco risuona ancora incontrastabile nelle nostre memorie.

Un mondo femminile verso il quale ho nutrito sempre una grande sensibilità, fino a creare danze che affrontano temi molto forti, come la violenza sulle donne, temi che mi stanno particolarmente a cuore e mi auguro che attraverso la sensibilizzazione possano definitivamente sparire”.

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